Regia di Shion Sono vedi scheda film
L'incipit (scena circense) ricorda 'Lola Montes' (Max Ophuls) e già tale citazione basta e avanza a nobilitare la pellicola dell'acclamato Shion Sono!
Per il resto, dato che sto imparando a conoscere tale autore, in questo 'Strange Circus' si riconoscono i tratti distintivi delle sue pellicole più riuscite: varie chiavi di lettura, perversioni a go-go, metacinema, eleganza in ogni inquadratura e soprattutto un contesto musicale che supporta egregiamente la messa in scena che a mio parere risulta il valore aggiunto fondamentale a rendere la visione una esperienza indimenticabile.
La storia malata descritta nel film farebbe scandalizzare anche Lars Von Trier e la bravura e la bellezza della protagonista principale ammalia quanto la purezza e la perfezione di alcune sequenze.
L'accostamento con il Cinema di Miike risulta evidente anche se quest'ultimo sembra più arroccato nel lavoro su generi prestabiliti e seriali (vedi gli Jacuza movie o spiccatamente Horror) invece Sono spazia a 360 gradi tra i generi più svariati mantenendo la qualità delle sue opere costantemente molto elevata (o quasi).
Pare che questa caratteristica sia derivata dal fatto che spesso il regista lavora per commissione (vedi il caso di Antiporno per la casa di produzione storica Nikkatsu) e tale circostanza fa sì di avere un regista iper-prolifico che spazia nel Cinema Tout-Court.
Ciò che dovremmo augurarci è che questo regista ispirato si mantenga libero di creare le sue 'fantasmagorie malate' in completa libertà, come è stato fino ad ora.
Vero è, come ha confermato Park Chan Wook in una recente intervista, in estremo Oriente i registi sono liberi nel loro lavoro, peculiarità remota nel Cinema Mainstream degli Studios americani.
Che Dio ci preservi Shion Sono!
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