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Strange Circus

Regia di Shion Sono vedi scheda film

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alan smithee

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La recensione su Strange Circus

di alan smithee
8 stelle

Se per il cinema di Hirokazu Kore-eda la famiglia, quasi sempre al centro delle storie che ci racconta, è l’elemento positivo in grado di sostenere ed unire nella difficoltà e nel dolore che la vita spesso ci mette dinanzi al cammino, per un altro illustre regista nipponico più o meno coetaneo, ma dalla visione diametralmente opposta della vita e dei rapporti in cui si intreccia, la famiglia diviene spesso l’elemento entro il quale coltivare l’orrore e far trionfare disegni satisfattivi puramente materiali e totalmente egoistici.

Il nucleo familiare in cui vive Mitsuko, adolescente alle prese con le prime mestruazioni che la rendono, almeno anatomicamente, una donna, finisce letteralmente in pezzi quando il padre comincia a manifestare un interesse sempre più irresistibile e malsano nei confronti della figlia, surclassando in desiderio la bellissima moglie.

Costretta a guardare i genitori durante i loro frequenti accoppiamenti, chiusa in una custodia di violoncello con un buco in corrispondenza degli occhi, Mitsuko diviene ufficialmente l’amante del focoso, anzi bestiale padre.

Fino al momento in cui la madre, da affettuosa e leale amica e complice della figlia, si trasforma in una vendicativa ed invidiosa concorrente, tutta protesa a non perdere l’interesse un tempo suscitato nel marito libidinoso ed insaziabile.

Quando un incidente porterà alla morte la madre di Mitsuko, la situazione non potrà che peggiorare, gettando nel baratro il destino di una famiglia un tempo agiata e apparentemente tranquilla e serena: ma sarà davvero così o non sarà invece Mitsuko ad essere la vittima di tanto orrore, e la madre una pazza che si identifica nella figlia assumendone identità e sembianze?

Un circo degli orrori che ci fornisce almeno due interpretazioni, entrambe estreme ed entrambe durissime da digerire, schiave degeneri di una follia collettiva che si colora del rosso della follia e del sangue che scorre a fiotti, lungo un percorso che sembra davvero una sfilata nell’orrore della mostruosità che si cela all’interno di intimità familiari apparentemente senza macchia.

Strange circus è un film genialmente malato che si introduce lungo gli anfratti peccaminosi e torbidi di una vita di famiglia che pare luminosa e serena solo dall'esterno, racchiudendo quanto di più turpe e devastato possa immaginarsi al suo interno.

E tra saloni esagerati ridondanti di stucchi ed arredi eccessivi, frutto di un gusto occidentale pregno e ridondante che comunica un certo disordine mentale se non la follia, il film si tinge del rosso porpora del sangue che dilaga e travolge ogni biancore di residua purezza.

 

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