Regia di Guillaume Canet vedi scheda film
Comincia come un thriller al chiaro di luna e finisce come una improbabile favoletta a lieto fine questo tour de force narrativo targato Francia tratto da un libro di Harlan Coben. Al centro della vicenda c'è un medico assai mite (Cluzet) che vede sparire all'improvviso la sua amatissima moglie. Otto anni più tardi qualcuno gli fa capire che la donna non è morta ma che vive altrove. Con tetragona pertinacia, lui cerca di sbrogliare la matassa ma finisce per essere braccato dalla polizia proprio per l'omicidio della moglie. La trama in realtà imbocca nuove strade e si nutre di personaggi aggiunti ogni dieci minuti, a sottolineare - casomai ce ne fosse bisogno - la protervia dei transalpini anche quando potrebbero rilassarsi un attimo per confezionale un normalissimo polar. Sicché, senza taccuino alla mano sul quale poter annotare centinaia di personaggi, fatti e nomi, flashback e flashforward e in mancanza di una dose massiccia di caffé, si perderebbe anche uno come Lucarelli. Peccato, perché cast e incipit promettevano assai bene…
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