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Il monaco di Monza

Regia di Sergio Corbucci vedi scheda film

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La recensione su Il monaco di Monza

di Furetto60
8 stelle

Un immenso Totò affiancato da grandi artisti come Taranto e Macario

In questo film in costume, una commedia del 1963 diretta da Corbucci, Il regista rilegge in chiave parodistica gli avvenimenti narrati nei "Promessi sposi", di Manzoniana memoria,circa la figura della "Monaca di Monza",in sostanza però ne riprende solo la cornice seicentesca.il Trio delle meraviglie,Nino Taranto,Totò e Macario,insieme fa faville e costituisce una miscela esplosiva e scoppiettante di umorismo e comicità.

Un ciabattino vedovo e povero in canna Totò,si finge  prete,"fra Pasquale da Casoria" per sfamare i suoi dodici figli,a lui si accoda un ingenuo pastore,Mamozio, alias Macario,in qualità di terziario,peregrinando giungono alfine  nel castello del perfido e tirannico marchese Egidio,Taranto, che tiene la cognata  vedova,segregata,allo scopo di obbligarla a convolare con lui a nozze, ma ella è innamorata di un altro uomo,intanto il finto sacerdote,che sarebbe obbligato dal signorotto arrogante a celebrare questo matrimonio coatto, traccheggia in tutti modi, cercando di liberarla.Ne capiteranno di tutti i colori ma alla fine l'happy-end è garantito.

Qualcuno ha superficialmente catalogato questo lavoro con Totò,come sua  opera minore,commettendo un errore grossolano.Non ci si faccia ingannare, dal fatto che si tratta di una storia semplice.E' però un cocktail geniale di trovate comiche, basti pensare all'esilarante e incredibile rosario,  in cui il Principe,sciorina i nomi di tutte le star dell'epoca e Macario risponde tomo,tomo sempre con un  "ora pro nobis" o al trascinante duetto rock di Don Backy e Celentano,improvvisato al'interno dell'osteria, per guadagnarsi una congrua questua.

Allo scettico don Egidio,che dubita della sua identità risponde:"Come non sono un vero monaco? Come si permette di dire questo? Lei guardi sulla "Guida Monaci" e vedrà che mi trova!"e ancora:"Ma marchese, io sono un monaco in piena regola, sono iscritto ai sindacati".

I critici dell'epoca furono molto severi nel giudizio su questo film,ma il tempo, galantuomo, ha restituito il giusto valore all'opera, facendola riscoprire correttamente.

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