Regia di Ben Ketai vedi scheda film
Dimenticatevi prima di subito l’originale, che a suo tempo mi fece fare più di un salto sul divano, qui infatti siamo di fronte ad un sequel sbiadito che si può dire “rubi” letteralmente il titolo dato che dei “30 giorni di buio” si parla solo come piano da sventare e non come vero cuore pulsante della trama.
Stella (Kiele Sanchez) è una delle poche sopravvissute all’attacco vampiresco in Alaska ed oggi gira gli Stati Uniti per convincere la gente dell’esistenza dei vampiri e per potersi vendicare per la morte del marito avvenuta per loro mano l’anno precedente.
Troverà un piccolo gruppetto di persone disposte ad aiutarla per scovare la regina dei vampiri e tentare di sventare un loro nuovo massacro ormai in programma e pronto per essere attuato.
Operazione fiacca, realizzata pensando direttamente al mercato home video (quindi la confezione tecnica non ha niente da spartire con l’elettrizzante film di David Slade) che vede versare un bel po’ di sangue, ma poi riesce solo raramente a procurare dei veri spaventi.
E non va molto meglio sul versante della narrazione, spesso claudicante, con pochi veri e propri colpi di scena, più di una licenza narrativa (necessarie per tenere in piedi la baracca) ed una parte finale che sa di già visto, per quanto poi in fondo il suo sporco lavoro lo faccia anche.
Infine di certo non aiuta un cast di seconda fascia nonostante l’impegno profuso dalla protagonista (Kiele Sanchez) e qualche caratterizzazione come quella dell’agente Norris nel quale Troy Ruptash ricorda vagamente Peter Stormare.
Quindi si tratta di una pellicola evitabilissima(purtroppo il riferimento a “30 giorni di buio” può trarre in inganno e niente è casuale in questi casi ...), girata senza troppa fantasia e che vanifica le premesse con un congegno tanto banale quanto ripetitivo che trova solo poche volte passaggi degni di non essere direttamente cestinati.
Deludente.
Regia scolastica e basata su una lezione di scarsa consistenza.
L'impegno non le fa difetto, anche se i risultati non sono ottimali, ma rispetto al resto del cast ha una marcia in più.
Più che sufficiente.
Piuttosto anonimo.
Non riesce praticamente mai a farsi notare.
Si perde tra i tanti senza lasciare il segno.
Efferata e pittoresca.
All'altezza del (non troppo complicato) ruolo.
Ruolo non malvagio, recitazione tutto sommato dignitosa.
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