Regia di Vittorio Cottafavi vedi scheda film
E' un filmetto realizzato con due lire, dalla cui messa in scena miserrima e approssimativa traspaiono tutti i limiti del budget a disposizione e della destinazione televisiva; di certo non aiuta la fantascienza futuristica invecchiata malissimo del romanzo di Friedrich Durrenmatt da cui la sceneggiatura ("traduzione di Italo Chiusano", citando i titoli di testa). Ma il pur bravo Cottafavi ce la mette tutta per confezionare un prodottino dalla consistenza blanda, privo di ritmo (ma allora i tempi televisivi erano ben altri, va riconosciuto) e con l'aggravante di una colonna sonora spesso assente e, quando presente, cacofonica a base di effetti elettronici e a cura dello Studio di fonologia Rai tv. L'unica cosa che si salva al di là di ogni ragionevole dubbio in questi ottanta minuti scarsi di 'sceneggiato' (come si definivano ai tempi le produzioni televisive) sono le buone e ottime prestazioni degli interpreti; su tutti, tre sono i nomi da citare: Arnoldo Foà, che per quanto compaia solamente nella parte finale, lascia il segno più di chiunque altro, Aldo Giuffrè e Gastone Moschin. 3,5/10.
La Terra ha colonizzato Venere, spedendo lassù i suoi galeotti; quando le due superpotenze mondiali decidono di installare missili su Venere, gli abitanti si ribellano.
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