Regia di Pier Giuseppe Murgia vedi scheda film
Con una felice definizione, parafrasando il titolo, Tullio Kezich parlò di questo film in termini di «malaregia». In effetti, è un film imbarazzante da molti punti di vista, a partire da quello di un soggetto che prevede l’iniziazione sessuale di alcuni adolescenti, mostrata in tutta la sua crudezza, fino al modo con il quale il regista tratta questa materia, così delicata, con un occhio al sottofondo panteista di una storia che si svolge tutta nei boschi e con l’altro a sfruttare biecamente i corpi nudi di tre ragazzini, spinti ben oltre i limiti che la loro età richiederebbe.
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