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Full Metal gokudô

Regia di Takashi Miike vedi scheda film

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alan smithee

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La recensione su Full Metal gokudô

di alan smithee
6 stelle

Ennesima godibile follia dello scatenato regista nipponico tra i piu' prolifici in circolazione: un regista da "buona la prima" certamente, ma il fatto che la prima sia buona davvero e che i suoi film, girati in fretta e furia e a basso budget, una volta in sala o comunque pronti per essere visti, appaiano come produzioni di un certo budget, per le quali quasi mai, come in questa folle e rutilante pellicola, si ravvisa la politica di risparmio che ne ha caratterizzato la gestazione, e' segno evidente della genialita' del suo autore; e tutto cio' anche grazie ad effetti speciali decisamente realistici e spesso impressionanti, come il taglio di arti, il corpo del protagonista ricostruito in un miscuglio di organi ed acciaio che non fa rimpiangere affatto il Terminator di Cameron. Il film, piu' noto col titolo di "Full metal yakuza", e' la bizzarra storia di Hagane, uno yakuza principiante e caratterialmente poco adatto al ruolo, ma che nonostante tutto riesce a guadagnarsi se non la stima almeno l'incoraggiamento dl suo idolo, il boss Tosa. Al ritorno di quest'ultimo da una detenzione di qualche tempo, entrambi vengono attirati in un'agguato ordito da un clan rivale e crivellati di colpi. A quel punto un folle scienziato recupera il meglio e il salvabile dei due corpi e ricostruisce un'arma invincibile, mezzo macchina mezzo uomo, che si battera' per scoprire i mandanti dell' agguato e fare giustizia. Divertente piu' che spietato, ironico fino alla grezzaggine quando scherza sulla scarsa dotazione sessuale di Hagane, che invece da uomo macchina si trova in mezzo alle gambe il possente arnese del suo capo, il film di Miike non sembra aver subito il fisiologico invecchiamento dei suoi abbondanti quindici anni di eta' ed e' molto godibile, leggero, fumettistico ed aggiunge un altro tassello positivo sulla fedina di questo instancabile tostissimo regista nipponico.

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