Regia di Hugh Hudson vedi scheda film
Presentato come il film del rilancio del cinema inglese,che dopo il boom del free cinema aveva dormicchiato per un decennio,vincitore di quattro premi Oscar tra cui quello per il miglior lungometraggio,e consacrazione definitiva del produttore David Puttnam,che aveva già colto altri due registi come Ridley Scott e Alan Parker,"Momenti di gloria" è ben realizzato nell'ambientazione,anche nel riproporre le gestualità degli anni in cui si svolge la storia,ha le musiche di Vangelis come forte optional nell'accattivarsi le simpatie del pubblico,ma è narrato con una freddezza ecessiva,che spezza il pathos di un racconto che aveva motivi vari per essere avvincente.Le corse,sebbene ben girate,sono paradossalmente le scene dove il film conferma la sua trattenuta apatia emotiva,la recitazione è complessivamente di maniera,compreso uno Ian Holm assai poco convincente nel ruolo dell'allenatore italo-anglo-arabo che porta l'atleta ebreo alla vittoria finale,e su tutto regna una retorica nazionalista talmente autoconvinta da lasciar spazio ,dopo l'iniziale fastidio,quasi alla tenerezza per tanta unidimensionale ingenuità.Lento e compunto ,"Momenti di gloria" è uno dei film-Oscar meno appassionanti,anche per l'interessante confronto etico-religioso tra i due protagonisti lasciato in superficie e reso male da sceneggiatura e regia.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta