Due atleti, agli inizi degli anni Venti, si preparano per le Olimpiadi di Parigi. Il primo, Harold Abrahams, è ebreo e studia a Cambridge. L'altro, Eric Liddell, è figlio di un missionario e viene da Oxford. Per entrambi la gara clou è quella dei cento metri ma Liddell rifiuta di correre le eliminatorie la domenica, giorno dedicato al Signore, e lascia via libera a Abrahams. In compenso, sui quattrocento, darà all'Inghilterra la seconda medaglia d'oro.
Note
È tutto un po' inutilmente retorico e le pompose musiche di Vangelis aiutano a completare l'impressione. Ma la struttura drammatica tiene. Oltre quello a Vangelis, il film ricevette gli Oscar come miglior film, sceneggiatura, costumi.
Giulebbosa musichetta di Vangelis,di contorno a rappresentazioni atletiche poi volgarmente riprese, in corso d'allenamenti,anche "au ralenti",c'entra poco con l'arte -parimenti,la sceneggiatura: povera di fantasia e senz'agili spunti d'intreccio e sfatta da interpreti,quasi tutti,per tono e professionalità più mediocri d'attori di telenovelas.
Le sequenze delle gare sono ancora avvincenti.
E chi non canticchia "la-la-la la-laaa-la" per almeno una settimana è un ...principe di Galles.
Voto: 7.
Mitico, nel senso letterale del termine ... un film entrato nella leggenda e quindi come giudicarlo? Da guardare e goderselo tutto, specie la splendida colonna sonora....
E' vero, forse è un po' troppo retorico e celebrativo. Tuttavia è difficile non lascarsi emozionare e coinvolgere in quei momenti "topici" del film che da soli secondo me valgono la visione e reggono una narrazione un po' troppo sfilacciata. 7,5
Che noia… in compenso le scene di gara sono costruite veramente moto bene e danno un incredibile senso del phatos e della tensione… capolavoro ma ormai superato… peccato!
Momenti di gloria vinse l'Oscar come miglior film nel 1981 e fu accolto da un successo internazionale, acclamato come esemplare della "British Renaissance" degli anni 80, anche se è un film dal taglio classico che sembra guardare soprattutto al passato, ad un'idea di cinema un pò troppo accademico e non esente da una certa retorica nazionalista che lascia il tempo che trova.… leggi tutto
Eric e Harold sono due rampolli bene di blasonate università inglesi, entrambi appassionati di atletica, e in particolare della corsa in velocità. Entrambi dotati di un talento naturale, verranno selezionati per partecipare alle Olimpiadi di Parigi, dove torneranno a sfidarsi seppur indirettamente, partecipando a gare diverse.
Il film di Hudson - ispirato alla vera… leggi tutto
Sicuramente il genere che detiene un minor numero di pellicole è quello sportivo. Non perchè lo sport non sia apprezzato dal grande pubblico, ma per motivi più di intrattenimento che altro. Trarre una storia interessante e avvincente in ambito agonistico, difatti, non è per niente semplice, tutt'altro. Hudson ci prova, prendendo spunto dalle Olimpiadi del '24, nello… leggi tutto
Avevo un ricordo epico e confuso di questo film, visto durante l'infanzia. Tanto confuso che ero convinto che fosse l'ebreo a rifiutarsi di correre di sabato (potenza dei pregiudizi). L'ho rivisto nel 2020, una 'ntina di anni dopo, stimolato dal fatto di avere una figlia con la passione per la corsa. Mi è parso datato e un po' sfilacciato, specie nella prima parte, tanto che abbiamo…
Olimpiadi di Parigi, 1924: Eric Liddell corre per glorificare Dio, Harold Abrahams per dimostrare che anche un ebreo può vincere. Una di quelle storie vere che sembrano finte, tale è la loro esemplarità: due rivali fatti apposta per stimarsi a vicenda, uno scontro diretto così decisivo da non avere luogo senza che nessuno ne senta la mancanza, nell’ultima…
Due velocisti inglesi si preparano per le Olimpiadi di Parigi del 1924, uno è cristiano e l'altro ebreo. Nonostante la rivalità che li divide, vinceranno e saranno accolti come eroi in patria, infine prenderanno strade diverse...
E' molto retorico e pomposo, ma è ricco di tensione drammatica ed il regista conferisce alla vicenda un ritmo infallibile. Convincenti gli attori…
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Commenti (8) vedi tutti
Giulebbosa musichetta di Vangelis,di contorno a rappresentazioni atletiche poi volgarmente riprese, in corso d'allenamenti,anche "au ralenti",c'entra poco con l'arte -parimenti,la sceneggiatura: povera di fantasia e senz'agili spunti d'intreccio e sfatta da interpreti,quasi tutti,per tono e professionalità più mediocri d'attori di telenovelas.
commento di feliniLe sequenze delle gare sono ancora avvincenti. E chi non canticchia "la-la-la la-laaa-la" per almeno una settimana è un ...principe di Galles. Voto: 7.
leggi la recensione completa di andenkoMitico, nel senso letterale del termine ... un film entrato nella leggenda e quindi come giudicarlo? Da guardare e goderselo tutto, specie la splendida colonna sonora....
commento di gacRicco di tensione drammatica.
leggi la recensione completa di Carlo CerutiE' vero, forse è un po' troppo retorico e celebrativo. Tuttavia è difficile non lascarsi emozionare e coinvolgere in quei momenti "topici" del film che da soli secondo me valgono la visione e reggono una narrazione un po' troppo sfilacciata. 7,5
commento di dariocun pò ruffiano, ma con una regia rigorosa e memorabile nel descrivere il senso della passione nei riguardi dell'impegno sportivo!
commento di DaltonChe noia… in compenso le scene di gara sono costruite veramente moto bene e danno un incredibile senso del phatos e della tensione… capolavoro ma ormai superato… peccato!
commento di RageAgainstBerluscaInsostenibile.
commento di movieman