Regia di Slava Tsukerman vedi scheda film
I profili dei grattacieli al tramonto sembrano enormi siringhe stagliate contro un cielo liquido e purpureo, colori acidi che pulsano e si muovono in allucinazioni cromatiche e termiche, eiaculazioni carnali e omicidi metafisici, presenze aliene in dischi volanti giocattolo, dipendenze da eroina e orgasmi, teorie teutoniche su ricettori oppiacei nel cervello, endorfine in circolo, Burroughs and Warhol sogghignano fuori campo, scenari punk e deliranti performance improvvisate, battiti cardiaci e beat box elettroniche, protagonisti androgini, doppi e maschere, servizi fotografici che si trasformano in piscodrammi psicotici, identità sessuali mandate in frantumi, attempati professori fumano erba su terrazze di sensuali desideri assolati, le linee della pelle, le strisce di coca, i club in cui (s)ballare, i bizzarri costumi dei primi anni ottanta, make up dementi, le pere in cucina, il traffico infernale di New York, le caotiche immagini di inarrestabile movimento urbano, i tagli del montaggio come colpi di batterie ipnotiche, il sesso è un scontro animalesco di istinti primordiali, impulsi maschili e femminili in perenne lotta fra di loro, i bisogni dei corpi e degli organismi, umani e non, le pipe da hashish, puri sperimentalismi filmici senza più controllo, piaceri, degradazione, umiliazione e sostanze, i demoni ghignanti del successo, le pasticche di quaalude, depravazioni e voyeurismo, i residui tossici di mode scomparse, cinema totalmente drogato e proprio per questo da assumere con molta attenzione.
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