A Potter bluffs, paesino marittimo statunitense, ne succedono di cotte e di crude, cotte perché bruciano la gente viva, crude perché ritrovano la gente freddata, in vari modi.
Lo sceriffo Dan Gillis indaga con l'aiuto dell'enigmatico William G. Dobbs, coroner anche titolare delle pompe funebri.
Sherman ha girato pochi film, tra cui Poltergeist III (1988), però si è sempre distinto per essere un buon mestierante, e artigiano di B-movie conclamati. Qui prende da un romanzetto Urania di Yarbro, zeppo di sci-fi anni '50, e lo allunga fino alle estreme conseguenze, giocando con zombi, occultismo e chirurgia estetica post mortem.
Il cast, rigorosamente di serie B, capitanato da James Farentino, che è una specie di Erik Estrada prestato al weird, fa quel che può, mettendo in campo anche qualche bonazza dalla mascella equina, molto american style. E' un film pieno zeppo di errori, la fotografia di Steven Poster a volte sembra fare a cazzotti col buio, le musiche sono usate male, gli attori si spostano da un luogo all'altro come nel teletrasporto etc Però ha un suo indiscusso fascino anni '80, le atmosfere ci sono tutte, e ha anche un suo discreto impatto visionario nei colpi di scena finali.
Citato anche in Dylan Dog, La zona del crepuscolo, e con un cameo di Robby Englund tre anni prima di fare il botto con Freddy Krueger.
I cultori di questa pellicola parlano di ottimo film ma esagerano.
Vogliamo dire, nello stesso anno uscirono La casa, Un lupo mannaro americano a Londra e Possession.
Se questo è ottimo quelli cosa sono?
Gli amanti del B movie comunque troveranno di che sfamarsi.
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