Regia di Luigi Batzella vedi scheda film
Confusionario, scritto male, recitato malissimo e diretto peggio, senza nulla da dire come è legittimo che sia per un film di Luigi Batzella, questo Nuda per Satana è uno qualsiasi dei tanti sottoprodotti a basso budget e alto tasso erotico che il cinema italiano sfornava in quegli anni con la scusa dell'impazzare di generi come l'horror-erotico o il decamerotico. Ma qui sconfiniamo apertamente nel porno, con numerose scene di penetrazione, cunnilinguus e fellatio alle quali prendono però parte solo attori e attrici secondari (con grave disappunto per i fans della protagonista Rita Calderoni, sostituita negli accoppiamenti da un'attrice che non solo non le somiglia affatto di viso, ma ha pure un fisico evidentemente distante dal suo). La storia sostanzialmente non esiste: un uomo e una donna entrano nella villa del peccato, dove tutti fanno sesso con tutti, incontrano i loro rispettivi sosia e vi si accoppiano: fine. Ci sono in giro moltissimi porno con trame al confronto cervellotiche: ma d'altronde, come si è detto, in quel periodo nel nostro cinema fiorivano basse produzioni di questo risibile stampo; fra gli interpreti compaiono solo frequentatori della serie B (cinema di genere, ma diciamo pure brutto genere) come Stelio Candelli, Iolanda Mascitti o James Harris. Gli inserti pornografici sono completamente avulsi dalla (pur traballante) logica della storia, di modo da poter essere tagliati per la versione 'ripulita' della pellicola, destinata a un pubblico più ampio. L'idea di fondo che rimane del film è che si prenda tutto sommato troppo sul serio perfino per essere godibile come 'trash'. 1,5/10.
Un uomo, nella notte, investe una ragazza. Ferita, la carica in auto e si ferma presso un'inquietante villa per cercare aiuto: nulla di più improbabile, visto che la villa è stregata e vi si tengono continue orge. Alle quali prendono parte anche i sosia dei due nuovi arrivati...
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