Regia di Tatti Sanguineti vedi scheda film
1992, Fellini consegna a Tatti Sanguineti la enorme mole di materiale girato per Ginger e Fred e non utilizzato. Il giornalista e critico di cinema ricompone pazientemente 35 minuti di spezzoni più o meno brevi che ricostruiscono fedelmente l’idea che Fellini aveva della tv degli anni ’80, quella insomma invasa dalle emittenti private (o tivù commerciali, nome che la dice lunga). Che il Maestro riminese detestasse il piccolo schermo era già chiaro prima di questo film, ma qui assistiamo alla spiegazione inequivocabile delle sue ragioni: il tubo catodico riversa quotidianamente nelle nostre abitazioni orde di mostri, creature orribili e stupide che meccanicamente ripetono gesti insulsi accompagnati da sorrisi di una falsità ripugnante. Per quanto Ginger e Fred non sia certo la vetta del cinema felliniano, è piuttosto palese che si tratti un’opera quantomeno profetica: in questo mediometraggio composto dagli ‘scarti’ del film possiamo osservare ulteriori, ridondanti dettagli di tale profezia di sventura. Fra le comparse provinate c’è anche Moana Pozzi. 6/10.
Poco più di mezzora di materiale girato per Ginger e Fred e rimasto inutilizzato: provini televisivi, esibizioni di cantanti rock, spot di prodotti immaginari, telequiz…
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