Regia di Stephen Daldry vedi scheda film
Finalmente un film toccante, originale, ben fatto. Da vedere. Oscar, il bambino protagonista (che riporta alla mente il Christian Bale de L'impero del sole, Spielberg e Billy Eliott ma con un piglio di modernità in più) è un universo frammentato di dolore, forza, intraprendenza, fantasia, purezza e amore difficile da dimenticare. Magnificamente interpretato, ci accompagna nei vari quartieri di una città irrimediabilmente ferita e segnata nell'anima, quanto forte unita e solidale nel lutto e nel ricordo. La tragedia delle Torri Gemelle e i neworkesi tutti sono un impressionante mosaico umano reso bene dalla parte centrale del film, a tratti quasi una sorta di read movie atipico e commovente. La figura di un misterioso nonno, imponente e impenetrabile, muto, che si esprime tramite biglietti scritti e sguardi, affianca in una bellissima ed allegorica caccia al tesoro il giovane protagonista, due poli opposti che si attraggono e comprendono attraverso i parametri della solitudine e dell'angoscia. Max Von Sydow dà una magistrale lezione dell'essere attore attraverso l'uso di ogni singola ruga del volto, un accenno, un'andatura, una postura, un gesto misurato. Tom Hanks e Sandra Bullock sono i genitori, ottima cornice di una pellicola scomposta, disarmonica, eccentrica e sorprendente come il suo piccolo grande personaggio principale, che ci prende per mano per aiutarlo a costruire un mosaico di speranza e futuro migliore. Felicemente scritto, Molto Forte Incredibilmente Vicino lascia il segno, regalando emozioni sentite e cinematograficamente non sfacciate, riportando lo spettatore, ancora una volta, a quel maledetto 11 settembre. Il giorno più brutto.
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