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Il male nella carne

Regia di Roger A. Fratter vedi scheda film

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Gunny84

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Il male nella carne

di Gunny84
7 stelle

Flesh Evil – Il male nella carne quarto titolo del ben noto e caparbio cineasta indie Roger A. Fratter, che con molto coinvolgimento ho visionato.

Anzi, sarebbe più esatto dire “rivisionato”, dato che una prima visione del film risale a tempo fa, e che grazie a questo prodotto, son diventato cultore e fan del già citato regista, riguardarlo si è rilevato un piacere necessario mirato a rinfrescarmi la memoria e immettere questa mia sorta di recensione.

Amo Fratter per cui ad uno ad uno vedrò di visionare e commentare cronologicamente (sempre in maniera imparziale) tutti i suoi film.

Noto con rammarico che molti cultori del cinema ingiustamente l’ho sottovalutano, a mio avviso non ne capiscono le sue reali capacità…. ha il pregio di inserire tante di quelle cose che molti registi indie se le sognano…e non parlo solo di belle donne.

Allora, cominciamo subito a dire, che questo regista bergamasco è un pò come il vino, più invecchia e più migliora, questa sua opera a livello artistico, tecnico e logistico, rispetto ai suoi tre precedenti lungometraggi risulta più curato su ogni aspetto, e finalmente il concetto “amatorialità” diminuisce in maniera determinante.

Resta comunque un film low budget e che circola solo ed esclusivamente per il mercato Home Video, ma ciò non toglie che si avvicina e non ha nulla da invidiare con quei film che magari vengono distribuiti al cinema e che hanno cospicui budget.

“Flesh Evil - Il male nella Carne” già il titolo colpisce e stuzzica la curiosità dello spettatore (ha un so che di biblico), un film che si inspira in maniera aderente e compatta ad “Ombra” uno dei racconti più intriganti del sempre attuale Edgar Allan Poe e che riesce a catturarne l’accattivante essenza dell’opera originale e allo stesso con un suo stile personale e unico.

Da annoverarsi un Thriller/Horror? Principalmente sì, ma presenta e mostra anche molto di più e non esagero a dire che forse questa risulta l’ opera più visionaria e onirica dell’universo “fratteriano”

Ogni film di Fratter non è mai uguale all’altro, al massimo può avere dei rimandi, degli elementi o dei collegamenti con le precedenti produzioni e anche qui è cosi .

Ad esempio anche in questo film (come già accaduto in Sete da vampira, e Abraxas – Riti segreti dall’oltretomba), per la terza volta appaiono sedute spiritiche e di cui a quanto vedo il regista sembra esserne ghiotto e attratto di questa interessante tematica, credo che per la prima volta a differenza dei precedenti film lo spettatore sperimenta in qualche modo “paura e tensione”,

A me è capitato, la seduta spiritica mostrata fa una certa impressione e colpisce non poco.

Analizzando la trama generica (senza entrare troppo nei dettagli) e restando sempre in tema di rimandi o di collegamenti, anche qui abbiamo un gruppo di giovani che come in Abraxas li vediamo intenti a contrastare le forze del male e che grazie a dei “particolari” poteri individuali riescono dopo mille peripezie a contrastarlo e a sconfiggerlo…ma solo in minimissima parte. Il male è pur sempre un qualcosa che si rigenera all’infinito e come giusto che sia non esiste una soluzione definitiva.

Difatti parlando proprio del loro nemico principale, una demone oscuro e incappucciata di nome Nergal, il regista  secondo una mia modesta interpretazione ha inserito questa figura per simboleggiare il male che alberga in ognuno di noi, un male che riesce a soggiogare anche il più mite essere umano e trasformarlo in un essere diabolico e portarlo ad ogni genere di azione nefasta, tra cui uccidere.

Alcune scene lo mostrano chiaramente (basti vedere la scena delle due studentesse oppure quella dei due allevatori), rendono perfettamente l’idea.

Il film è pieno di belle e originali trovate, il contatto telepatico tra Carlos e Tancredi, davvero geniale e sfruttato molto bene, specie nel finale che grazie a questo loro modo di comunicare riescono a non rimetterci le penne e a neutralizzare il loro “amico” ormai da tempo fuori controllo e schiavo dell’oscuro potere di Nergal. Un finale che mi è strapiaciuto anche per via delle ambientazioni di cui ne parlerò fra poco..

Analizzando il comparto audio e scenografico, tanto di cappello, anche qui il buon Fratter non lascia nulla a caso e in maniera molto doviziosa riesce con estrema cura a rappresentare musiche, effetti e ambientazioni. Molto suggestive e molto intriganti e alcune scene ricordato un po’ il suo primo film “Sete da Vampira”

Del cast invece anche qui il solito nugolo di attori bravi e in parti, già visti precedentemente e che piacciono sempre, e con qualche lodevole new entry, una esordiente Roxy Osbourne alla sua prima prova di attrice, davvero eccelsa la sua recitazione nell’interpretare il suo (non) facile personaggio, e degna di nota anche anche Vera Wright, specie nella parte sogno di cui Fratter ne gira una delle mie parti preferite.

Degli attori maschili qui più che puntare su new entry, il regista bergamasco ha preferito lanciare attori che nei precedenti film hanno recitato in parti minime o comunque secondarie, tra cui il capellone Omar Shanay e Steve Brooks che devo ammettere mi hanno stupito, specie il primo che l’ho trovato molto espressivo nelle parti in cui comunica telepaticamente con Tancredi.  

Ovviamente anche in questo film come giustamente Fratter ci ha abituato sin dal suo primo film, abbiamo del soft core (ma molto meno rispetto ad Anabolyzer) e la scena tra Giorgio e Sharon l’ho trovata sublime, poiché oltre a sprigionare eros è girata con del rallenty e accompagnata da una musica perfettamente combaciante e con una sempre gnocca e brava attrice feticcio Irene Giordano.

Mentre riguardo gli effetti gore dato il genere di film ( e ci mancherebbe!!!) non mancano di certo, anche qui lo spettatore non viene deluso, il solito e abile effettista Maurizio Quarta (anche qui presente in una piccola parte) riesce a regalarci effetti trucolenti e sanguinari.

Non manca niente in questo film, sangue, eros, mistero….davvero tanta “carne” sul fuoco e cucina non “male” :-)

In conclusione il film essendo cupo e pessimista, dopo la visione, potrebbe insidiarsi nell’animo dello spettatore una pesante “negatività”… se dovesse accadere (come è successo al sottoscritto) allora significa solo una cosa:

Che lo spettatore ha colto nel segno ed ha assimilato ciò che il regista ha cercato di rappresentare, e che ha saputo degnamente omaggiare non solo Edgar Allan Poe ma anche quel tipo di cinema di genere che veniva prodotto decenni fa e che Fratter cerca di rivitalizzare da anni.

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