Regia di Nicolas Cuche vedi scheda film
L’amore è cieco, ma la sfiga ci vede benissimo. È l’assunto di Per sfortuna che ci sei, titolo italiano di La chance de ma vie, dove si giocava sull’ambiguità tra occasione e fortuna. Julien, consulente matrimoniale bravissimo nel tenere insieme le coppie in crisi, per contrappasso porta in dote alle sue compagne una rogna nerissima. In seguito a varie relazioni brevi e fallimentari si è rassegnato a svignarsela dopo avventure di una notte. Incontra però Joanna, designer di automobili dalle buone prospettive, e decide di provarci ancora una volta. Gli esiti saranno catastrofici, ma non altrettanto esilaranti. Le gag si risolvono in equivoci imbarazzanti (lei inginocchiata di fronte a un uomo proprio mentre l’ascensore si apre), incidenti domestici (un barbecue con incendio), naturali (l’immancabile cacca di uccello) e urbani (fogli che volano nella fontana). La trovata più brillante vorrebbe essere il progetto di una vettura elettrica ispirata a un vibratore color lilla che invoglia. Il gioco tra automobile e compensazione fallica è però vecchio e stantio, come buona parte delle battute. Anche il versante romantico, con l’accoppiata tra la carina e il buffo, non travolge certo per alchimia. Ci si chiede allora, con tutto il cinema francese che non arriva da noi, perché distribuire una commedia tanto incolore, senza attori noti e opera di una regista dal curriculum televisivo?
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