Regia di Mario Camerini vedi scheda film
Nell'anno di "Ladri di biciclette", uno spaccato sul mondo dei ladri di macchine, o aspiranti tali.
Inizia come “Ladri di biciclette”, ma presto il film vira verso la quasi commedia a base di situazioni paradossali, dove persino ci si diverte. Lo spasso è dovuto ai continui pericoli in cui incorre il maldestro ladro, le sfortunate coincidenze, la moglie impicciona, ma anche il suo miracoloso uscire dai guai nei modi più improbabili.
Gli attori sono bravi, ma la parte della leonessa la fa sicuramente la Magnani, che forse è la colonna portante del film. Mario Girotti, invece, mi sembra ogni volta un tantino troppo composto e ingessato, anche nelle situazioni più drammatiche e concitate. Bravo ritengo l'attore che interpreta il garagista mutilato. Il passaggio più divertente e paradossale, comunque, è la scenata per le strade vicino alle Terme di Caracalla, con tanto di pubblico di curiosi e di poliziotto che accorre a sedare gli animi.
Il soggetto di Piero Tellini fa un discorso intelligente sul male, il pentimento, o il non pentimento: come pure spezza una lancia per il perdono e la solidarietà tra poveri, soprattutto se le azioni cattive sono state istigate dalla disperazione e dalla pressione psicologica (cioè le continue scenate della moglie) e non dalla mera volontà di arricchirsi senza lavorare.
Un film degno di Camerini, divertente ma non banale, con una trama originale e un ritmo che non molla. Da riscoprire.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta