Regia di Mario Camerini vedi scheda film
la musica che accompagna i titoli di testa sembra prepari lo spettatore ad una vivace commediola dal titolo comunque che echeggia una vena drammatica. poi veniamo introdotti nelle problematiche comuni di una delle tante famiglie che a pochi anni dalla fine della guerra cerca di riemergere a vita. il marito non trova un lavoro e a casa moglie e figlio patiscono la fame. dopo una brusca lite con la moglie, il marito esce e va dall'amico-commilitone a cercare un pò di pace fuori dal focolare(spento) domestico. qui nel garage, il marito viene presentato ad un ricco industriale a cui la ricostruzione sta portando fortuna che però allunga cento lire solo per disfarsi dall'impiccio. il marito depredato dell'ultimo o quasi briciolo di dignità, da quell'atto di spregiativa carità, viene convinto da un individuo che lavora nel garage a rubare la lussuosa decapottabile. da quando la moglie, il giorno dopo, esce di casa per andarsene da parenti, il film si trasforma in un roadmovie in cui la moglie obbliga la poco allegra combriccola a farne parte per paura che il marito abbia una tresca con una poco di buono. devono arrivare da un tizio in campagna che ricicla le auto per farsi dare i soldi, che risolverebbero le cose. la moglie è convinta che sia un affare lecito e il viaggio si trasforma in una scampagnata domenicale. ovviamente le cose non vanno per il verso giusto. ci si mette di mezzo pure una tardiva conversione mistica e l'auto, dopo una sosta forzata ad un commissarriato in cui paolo consegna dati suoi e dell'auto alle forze dell'ordine, diviene un ingombrante oggetto di cui disfarsi magari a pezzi. anche se il film si accartoccia male in un finale un pò affrettatto e troppo fortunato, è una buona commistione tra commedia popolare neo-realista e dramma-melò che se la sfanga in una maniera un pò troppo sfacciata. soprattutto la parte in cui la moglie è all'oscuro del furto e del reato, si mescola la comicità della mattatrice con le ombre fosche di un dramma negli occhi del marito, perennemente sotto pressione. aldilà della boccata d'ossigeno che quelle centomila lire donerebbero all'economia famigliare, la moglie riscopre la gioia di antichi piaceri come una sana gitarella al mare col marito e il figlioletto. camerini ha saputo giostrarsi i vari generi narrativi per quasi tutto il film, con in più l'ausilio di due attori di razza come la magnani e girotti , con una preferenza in più per la tensione emotiva continua a cui è sottoposto il personaggio maschile.
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