Regia di Mario Camerini vedi scheda film
Il moralismo incide troppo su questo soggetto e sulla sceneggiatura dello stesso Camerini e di Piero Tellini; si cavalca il momento neorelistico, ma il dramma che ci si prospetta inzialmente, con lo spettro incalzante della disoccupazione non mantiene le sue promesse affidandosi a toni di commedia, che alle volte stridono non poco. La coppia di attori è formidabile e su questo non ci sono dubbi, il personaggio di Girotti sembra uscire da Ladri di Biciclette, che è poi dello stesso anno. La fotografia di Tonti partecipa perfettamente al Road -film.
Paolo ha perso la sua officina e si è venduto fino all'ultimo attrezzo, la moglie lo spinge, incosapevolmente in una strada sbagliata, ma alla fine, come per miracolo, tutto si aggiusta.
Nino Rota sottolinea benissimo l'azione
L'industriale ricco; un bravo caratterista che vediamo spesso nella produzione anni '50, compreso una moltitudine di films di Totò
L'amico capo officina. Un attore bravo che viene dalla sua grande famiglia di attori. Anche luio un attore molto presente in certo cinema degli anni '50
Attore di teatro popolare romano, qui in un ruolo che lo caratterizza
Perfettamente calato nella parte che tiene testa ad una indiavolata Magnani con determinazione e ci rivela una sua natura proleteria, forse, non conosciuta
Qui dimostra le sue doti di attrice fine e scavata in una ironia e voglia di commedia che non le ha fatto mangiare il personaggio
Una prova che poteva portare di più; sappiamo che questo regista pende più per un film di commedia, ed allora doveva curare meglio la scenggiatura dato che ha condotto bene gli attori, tenendo a bada una irrequeita, ma significativa Magnani
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