Regia di Giuseppe Ferrara vedi scheda film
Stroncato un po’ da tutte le parti, Faccia di spia è cinema d’impegno come si faceva negli anni settanta, didascalico e discutibile, intendendo comunque quest’ultimo termine quale uno stimolo alla discussione. Del resto, non si può certo addebitare a Ferrara la mancanza di chiarezza: anzi, oggi sappiamo che molti degli episodi criminali raccontati sono andati più o meno così e che nel loro svolgimento c’è stato lo zampino, o meglio lo zampone, della CIA. Caso mai si può imputare al regista l’affastellamento di un materiale vastissimo, dal golpe militare (per conto della United Fruit Company) in Guatemala del 1954 al golpe di Pinochet in Cile, all’omicidio di Calabresi e alla strana morte di Feltrinelli, passando per la Baia dei Porci, l’assassinio di Kennedy, la strage di Piazza Fontana ed altre porcate varie. Si può imputare a Ferrara anche una certa esagerazione per il particolare macabro ed efferato, ed infatti si è spesso costretti a voltare il capo per non vedere le atrocità che si susseguono sullo schermo. Tra gli attori, che non pretesero compenso, segnalerei Riccardo Cucciolla nella parte di Giuseppe Pinelli, Claudio Volonté in quella di Che Guevara e Ugo Bologna (!!!) in quella di Salvador Allende.
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