Regia di Sergio Ammirata vedi scheda film
Commedia scollacciata, condita di una comicità al tempo stesso volgare e sciapita, retaggio di un tempo in cui si pensava di poter attirare gli spettatori nelle sale di periferia, con l'abbinamento di una bellona e di qualche comico con trascorsi nell'avanspettacolo e si pensava di far ridere con vecchi erotomani, giovani assatanati, playboy impotenti ed omosessuali che "guariscono" come nelle pessime canzoni di tale Povia.
Qui, a far corona alla bella Pilar Velazquez, attrice spagnola titolare di una dignitosa carriera tra cinema, teatro e comparsate in qualche serie televisiva iberica, c'è una serie di comici capeggiati da Lino Banfi (nelle improbabilissime vesti di un presidente di commissione di laurea) che non fa mai ridere.
Eppure, va detto che Fernando Di Leo, il quale dette più di una mano all'inesperto regista Sergio Ammirata (attore di impostazione teatrale, qui anche interprete del cameriere Lucio, finto omosessuale) inserisce in Sesso in testa inattesi momenti di metacinema, come quando la protagonista, aprendo la porta ad un cliente ci trova Jimmy il Fenomeno ed esclama «Oddio... pure in questo film ce l'abbiamo!», riferendosi alla fama di prezzemolino e di portafortuna che si tirava addosso il caratterista pugliese. Ma il regista di Milano calibro 9 riesce perfino ad infilare nel film un'autocitazione, quando, tra le posizioni di un immaginario kamasutra nostrano, inserisce anche quella denominata "brucia ragazzo, brucia", esattamente come il titolo del suo terzo film da regista.
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