Regia di Sergio Ammirata vedi scheda film
Da un soggetto di Marino Onorati (sceneggiatore i cui titoli più celebri sono del livello di Ultimo tango a Zagarol e La liceale), il semi-sconosciuto Ammirata trae la sceneggiatura di questa commediucola a episodi, da lui stesso diretta senza particolare brio. L’originalità è un termine che neppure sfiora questo Sesso in testa: si tratta infatti di una manciata di blande barzellette a sfondo sessuale con il minimo comune denominatore della prostituzione, fra uomini di mezza età, pervertiti di vario tipo (anche incestuosi), travestitismo, omosessualità e via sbizzarrendosi. Il maschio italico, dalla facile, fiera e prepotente esibizione di virilità, ne esce ovviamente umiliato (come in qualsiasi altra pellicola di simile stampo di quel periodo), ma in effetti lo spettatore non è che se la passi molto meglio, fra tante volgarità e banalità. Si segnalano quantomeno alcuni buoni nomi fra gli interpreti: Lino Banfi, Aldo Giuffrè, Mario Carotenuto, Gigi Ballista, Oreste Lionello, Tino Scotti (in uno dei suoi ultimi ruoli al cinema), Gino Santercole, Toni Ucci, Didi Perego e c’è anche Jimmy il Fenomeno, matto appena uscito dal manicomio che si rivolge ad una prostituta per conoscere il sesso, salvo poi fuggire quando scopre che la donna ‘non ha il pisello’ (sic: questo è il livello della comicità di questo film). Pilar Velazquez è la protagonista femminile: se non l’avete mai sentita nominare è più che legittimo, poiché la (molto bella) ragazza non ha avuto molta fortuna nella carriera di attrice. Musiche del maestro Pregadio, quello della Corrida. 1,5/10.
Una ragazza presenta una tesi di laurea quantomeno curiosa: per alcuni mesi ha vissuto come una prostituta a tutti gli effetti, per indagare in materia sociologica sulla clientela di tale mondo sommerso.
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