Regia di Sam Wood vedi scheda film
Davvero spassosa questa commedia, che per divertire non rinuncia all'intelligenza. Lo spunto della trama (piano con travestimento che sfugge di mano e porta a risultati inaspettati) non è nuovo infatti, ma è sviluppato con garbo e fantasia, sì da renderlo divertente e interessante.
I punti di forza di questa screw-ball comedy sono la simpatia degli attori (su tutti Coburn e la Arthur), le simpatiche situazioni che si susseguono, le battute dei dialoghi (se no, che screw-ball comedy sarebbe?), e alcune intelligenti riflessioni sull'ambiente di lavoro e i rapporti proprietario-direttore-dipendenti. Una di queste, ad esempio, è che è giusto che il proprietario si interessi di come si lavora nel suo centro commerciale. Belle anche le annotazioni sui vari ruffiani che circondano i potenti, i quali non hanno un'opinione o un senso di giustizia, ma vogliono solo compiacere il capoccia.
Il titolo italiano è questa volta migliore dell'originale, perché gioca sull'ironia: che il diavolo si converta è impossibile, come lo è – o quasi – che il magnate si interessi del destino dei suoi poveri dipendenti.
Le risate fioccano copiose in diversi momenti e il divertimento è garantito; insomma, una gran bella commedia. Se solo i registi e gli sceneggiatori delle commedie di oggi si sedessero davanti a questi film prima di prendere in mano la penna o la macchina da presa, non girerebbero le commedie girano.
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