Regia di Walerian Borowczyk, Chris Marker vedi scheda film
Gli astronauti è uno dei primi lavori del polacco Borowczyk, che a lungo lavorò anche in Francia e che qui per la regia viene assistito dalla 'collaborazione' (così recitano i titoli di testa) di Chris Marker, talento altrettanto visionario e sperimentatore per natura. Peccato che quest'opera duri così poco: è soltanto un cortometraggio di neppure un quarto d'ora e - oltre a essere divertente e frizzante - sembra incredibile di poterlo datare al 1959 da quanto le tecniche usate sono avanti con i tempi. Oltre allo stop motion, comunque già noto e utilizzato da lungo tempo (fin dal muto) e alle numerose sovraimpressioni, ciò che maggiormente colpisce in questo Gli astronauti è l'uso sbarazzino e all'avanguardia del colore, semplicemente definibile con l'aggettivo psichedelico (ancora una decade di là da venire, circa), tanto da sembrare anticipatore dei primi lavori animati di Terry Gilliam per il Monty Python's flying circus (e Gilliam sicuramente un'occhiata ai film di Marker, vedasi La jetée, l'ha data) e, perchè no?, anche di un capolavoro dell'animazione quale sarà Yellow submarine (George Dunning, 1968). Il protagonista Michel Boschet, debitamente espressivo, è alla sua prima e ultima prova da attore; produce Anatole Dauman, in quello stesso momento impegnato per Hiroshima mon amour di Resnais (e che in futuro affiancherà spesso Marker). 7/10.
Un inventore crea un'astronave e, con la sua fedele civetta, parte per lo spazio remoto; le sue disavventure hanno però presto fine, quando un'astronave rossa lo colpisce e abbatte.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta