Regia di Mark Waters vedi scheda film
Il tempo passa, e con Jim Carrey si vede. Viso invecchiato (ma fisico scattante), ha perso brillantezza, si è fatto un po’ più saggio e serio. Come attore drammatico, si è già visto che vale, e ora che è più vecchietto, forse si avvantaggia. Qua è bravissimo, e non è una novità. Comunque fa un tantino impressione, vedere di colpo i suoi 50 anni. Ma forse il tutto è dovuto agli alti e bassi della depressione che ha dichiarato, e che pare avere sconfitto.
Sia come sia, questo film per bambini lo pensavo anche peggio. Ha ritmo, va via rapido, prevedibile, frizzantino, assurdo e improbabile come la favoletta che è, e pure regala varie buone battute. Una in particolare: antefatto, il protagonista (mr. Popper, cioè Carrey), uomo di successo, raramente vedeva il padre, da piccolo, che era impegnato in avventure in tutto il mondo. Lo sentiva, a volte, via radio, ma lo vedeva poco in casa. E quando deve raccontare frottole a una cliente, dice che aveva un ottimo rapporto con il padre. “Eravate molto uniti?” “Eravamo…parenti”.
I pinguini poi sono quelli che il padre, nel testamento, lascia al figlio. Seguono vicende di vario tipo, solitamente brillanti, si rivede anche la sig.ra in giallo, ora una simpatica e potente vecchiarda. Film che fa leva su sentimenti primodiali, e che non stufa. Ovvio, il target sono i bambini, che si divertiranno con i pinguini, ma il tutto merita una sufficienza. Al botteghino è pure andato bene, un onesto successo commerciale.
Un tantino gonfiata
Bravissimo, si vede che il tempo è passato, ma la bravura rimane
Simpatica vecchiarda
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