A Napoli si combatte in maniera sotterranea un’aspra guerra fra due famiglie camorriste; ogni tanto affiora in superficie qualche sintomo (un’autobomba, un attentato), mentre piano piano i clan vanno vicendevolmente decimandosi.
La Piovra secondo Steno. Il regista torna alle atmosfere torbide e violente di quel genere (il poliziottesco) che aveva contribuito ad inaugurare ad inizio anni settanta con il seminale "La polizia ringrazia". Come è nello stile del regista il tutto è piuttosto grezzo e spicciolo, consapevolmente a forti tinte, ma nel complesso non disprezzabile.
Una delle ultime regie di Steno, che nella parte finale della sua carriera si arena in progetti di matrice televisiva (qui co-produce anche la Rai) ed a sfondo poliziesco-giallo; se questa Ombra nera del Vesuvio è anche un atto di denuncia, per quanto blando e convenzionale, contro la camorra, il regista licenzierà immediatamente dopo la serie Big man, con protagonista Bud Spencer,… leggi tutto
Una delle ultime regie di Steno, che nella parte finale della sua carriera si arena in progetti di matrice televisiva (qui co-produce anche la Rai) ed a sfondo poliziesco-giallo; se questa Ombra nera del Vesuvio è anche un atto di denuncia, per quanto blando e convenzionale, contro la camorra, il regista licenzierà immediatamente dopo la serie Big man, con protagonista Bud Spencer,…
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La Piovra secondo Steno. Il regista torna alle atmosfere torbide e violente di quel genere (il poliziottesco) che aveva contribuito ad inaugurare ad inizio anni settanta con il seminale "La polizia ringrazia". Come è nello stile del regista il tutto è piuttosto grezzo e spicciolo, consapevolmente a forti tinte, ma nel complesso non disprezzabile.
commento di degoffro