Regia di Massimo Pirri vedi scheda film
Un giovane borghese che studia in collegio è diviso tra l'attrazione per la disinibita sorellastra e la vocazione sacerdotale. Quando conosce un gruppo di hippie, abbraccia la causa della rivoluzione sociale e sessuale, innamorandosi di una delle ragazze del gruppo. Velleitarismo tipicamente anni Settanta, condito di dialoghi verbosi e, alla fin fine, poco interessanti. Pirri dichiarava che la fonte d'ispirazione di questo film era stato Buñuel, ma al tirar delle somme Càlamo ricorda il Godard più inconcludente. Buñuel era di un altro pianeta. Grande esibizione di nudismo di Paola Montenero, all'epoca compagna del regista, uno dei tanti cineasti di scarso valore che hanno affollato il cinema italiano negli anni Settanta, contribuendo alla decadenza del nostro cinema nella considerazione internazionale. Cosa ci faccia un'attrice di valore come Valeria Moriconi in un pastrocchio simile è del tutto incomprensibile.
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