Regia di Giuseppe Gagliardi vedi scheda film
Tratto da un racconto di Roberto Saviano e chiaramente ispirato alla vita dello stesso Clemente Russo - qui protagonista - "Tatanka" ripercorre le fasi salienti che portarono il giovane scavezzacollo in odore di camorra a trovare la sua strada nella boxe sino ad arrivare ad un titolo olimpico. Girato con carattere ed ampio uso di camera a mano dal giovane e talentuoso Giuseppe Gagliardi, il film ricorda per messa in scena il wrestler di Aronofsky mantenendo però ben presenti i connotati della tipica narrazione nostrana di genere e senza dimenticare le nuove coordinate d'ambientazione lasciate in eredità dal "Gomorra" di Matteo Garrone. C'è tanta Italia in "Tatanka", il belpaese delle occasioni sprecate, degli incontri truccati, della sudditanza alla malavita, della voglia di riscatto. Un dignitosissimo film di genere che pecca forse in un incipit troppo dilatato ed in alcune forzature narrative sul finale che poco si addicono al cinico disincanto della parte centrale ma che si lascia guardare senza colpo ferire, complice la buona prova offerta dal protagonista e dall'efficacia delle sequenze di combattimento dentro e fuori dal ring che poco hanno a che vedere con il patinatissimo immaginario a stelle e strisce. Gigantesco come al solito Giorgio Colangeli, cane bastonato per antonomasia e geniale l'idea di piazzare Raiz nei panni del boss locale. Cinema imperfetto ma perlomeno degno di questo nome.
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