Regia di Duncan Jones vedi scheda film
Dopo essere stato molto colpito dalla visione di “Moon”, ho curiosato tra i contenuti speciali della versione Blu-ray del film e, tra le varie cose, ho notato che era presente anche questo cortometraggio (26 minuti effettivi la sua durata) che ha segnato l’esordio cinematografico di Duncan Jones nel 2002.
E direi che anche questo piccolo lavoro merita una visione per contenuti e scelte cinematografiche.
Ryan si è appena trasferito sulle Alpi con moglie e figlio; in apparenza sembra proprio una persona tranquilla e normale, in realtà si guadagna da vivere eliminando degli uomini utilizzando delle minibombe ad alta tecnologia che può programmare e guidare direttamente da casa con l’aiuto di un uomo sul campo.
Un suo incarico avrà però un tragico epilogo e questo metterà a rischio la sua integrità morale, ma anche la sua vita e quella della sua famiglia.
Diciamo subito che l’idea è buona e con uno sviluppo maggiore (forse la scelta del corto è stata dettata proprio una questione di possibilità economiche) poteva venirne fuori anche un bel lungometraggio.
In ogni caso è un corto interessante che mette in scena aspetti validi che, in parte e con modalità diverse, il regista riprenderà con il successivo “Moon”.
Al centro vi è un individuo che compie un lavoro che lo tiene distante, in questo caso spiritualmente, dalla sua famiglia e dalla terra soave e placida in cui abita (stride tantissimo la diversità tra luogo ed occupazione) e sono la tecnologia e il progresso che gli permettono con un semplice, quanto naturale, gesto di eliminare a distanza i suoi bersagli.
Stupendo il finale, per niente conciliatorio in questo caso; quando il peso sulla coscienza diventa insostenibile, ma la propria condizione non può portare ad una sentita e necessaria redenzione, ne consegue solo un’espiazione delle proprie colpe tramite un martirio inevitabile dettato dal sistema che ti comanda.
Bene, non sono un amante dei cortometraggi, ma questo è davvero meritevole; certo è anche vero che ne poteva ricavare un lungometraggio, ma va bene lo stesso.
Significativo e ben sintetizzato.
In meno di trenta minuti sintetizza una storia significativa denotando attenzione per contesti e contenuti.
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