Regia di Sergio Martino vedi scheda film
Tipico prodottino di quel periodo, La moglie in vacanza... l'amante in città mette in campo un poker dei protagonisti della redditizia (al botteghino) e oscena (qualitativamente) stagione della commedia eroticodemenziale: Renzo Montagnani, Edwige Fenech, Barbara Bouchet e Lino Banfi, a cui si aggiungono in un ruolo di co-protagonista Tullio Solenghi e in parti minori anche Pippo Santonastaso, Marisa Merlini, Renzo Ozzano e Maria Teresa Ruta (!). Di fantasioso c'è ben poco: si va a rimestare, come di consueto per il filone, fra gli stereotipi più o meno sensati dell'italiota medio; i personaggi sono sagome di nessuno spessore e in definitiva l'erotismo è talmente patinato da risultare quasi ingenuo (Martino non è mai stato uno dalla mano pesante su certe tematiche, questo gli va riconosciuto). Un team di ben si sceneggiatori si è prodigato nella scrittura: oltre al regista compaiono sui titoli di testa anche Ottavio Jemma, Giorgio Mariuzzo, Francesco Milizia, Jean Louis e Michele Massimo Tarantini. Proprio quest'ultimo, pochi mesi dopo, uscirà con La moglie in bianco... l'amante al pepe, che nonostante le attinenze nel titolo (e la presenza ancora di Banfi, però nel ruolo centrale) e la scarsa consistenza della storia, sarà decisamente più orientato al trash, allo sfacelo puro; la differenza fra due registi come Martino e Tarantini può essere facilmente colta mettendo a confronto questi due - per molti versi analoghi - lavori: se il primo lavora sui luoghi comuni descrivendoli, tentando una sorta di analisi di costume, il secondo li fa direttamente propri, li mette in scena con naturale convinzione e scade perciò in una retorica qualunquista o addirittura razzista (contro donne, omosessuali e minoranze in genere). Qui siamo ancora un passo indietro rispetto al vero e proprio trash, ma la sostanza del lavoro è comunque evanescente; carucce le musiche di Detto Mariano. 3/10.
Industrialotto manda la moglie in settimana bianca per restarsene a casa con l'amante; per favorire il divorzio spinge poi un suo dipendente a corteggiargli la moglie.
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