Regia di Amando de Ossorio vedi scheda film
De Ossorio, per questo film che è conosciuto con vari titoli (oltre a La notte dei gabbiani e La notte dei resuscitati ciechi, anche con il titolo inglese di Terror Beach), sceglie un'ambientazione vagamente celtica - potrebbe essere l'Irlanda o la Scozia - in cui far muovere i suoi ossuti personaggi. Ma il risultato, almeno rispetto al capitolo precedente, non cambia: a una trama ripetitiva si aggiungono brani di pellicola riciclati dal film capostipite, una sceneggiatura banale quasi come quella della Nave maledetta e dei dialoghi di una banalità sconcertante. L'unica nota positiva di questo film è che pone fine alla ormai spossata saga dei morti senza occhi.
I resuscitati ciechi questa volta arrivano cavalcando al rallentatore sulla spiaggia, come il cavallo della vecchia pubblicità del bagnoschiuma Vidal. Strappano il cuore ad una vergine che i simpatici compaesani hanno appositamente incatenato sulla scogliera, e lo danno in pasto a una specie di idolo che somiglia un po' a Dini. Nel frattempo nel villaggio arriva il nuovo dottore che sostituisce il vecchio medico condotto, il quale se la dà neanche tanto elegantemente a gambe. Poi lo scemo del villaggio fa la spia, i compaesani lo bastonano, il medico lo cura e i Templari l'ammazzano. Alla fine il medico e la fidanzata, che hanno cercato invano di salvare dal sacrificio la loro domestica Lucy, distruggono l'idolo a cui si erano votati i malefici Templari e questo dovrebbe costituire la fine della saga.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta