Regia di Amando de Ossorio vedi scheda film
L’estetica sacerdotale, il fascino paesaggistico e il costante equilibrio della suspense sollevano una regia dalla verve discontinua e un protagonista maschile non propriamente brillante. Ci sono comunque intuizioni cinematografiche felici - come la caratterizzazione dei paesani e l’uso del sonoro - e una cupa atmosfera dalla quale affiora un’architettura del male ipnotica e vetusta.
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