Regia di Jindrich Polák vedi scheda film
34 TFF - COSE CHE VERRANNO
Nel 2163 la navicella spaziale iKARUS XB-1 è in viaggio verso altre galassie, alla ricerca di un misterioso "pianeta bianco" presso cui si ritiene possa esistere una forma di vita aliena.
Il loro viaggio dura da quasi trenta mesi, ma la velocità della luce alla quale procedono, e gli effetti relativistici che risiedono nelle distanze da percorrere, faranno si che la durata della sola andata sia pari a 15 anni di tempo terrestre.
Un lasso temporale che pare una detenzione, e che spinge almeno una parte degli oltre 40 membri dellequipaggio internazionale, ad affrontare problemi fisici ma anche psicologici.
Senza contare i pericoli concreti che la missione nello spazio nasconde tra le pieghe della sua rotta: tra questi un relitto di un'astronave orbitante vicino alla loro rotta, col pericolo che le armi nucleari che contiene possano contaminare alcuni membri della nostra "scialuppa", l'incontro con una stella oscura dai lineamenti misteriosi e dalle capacità attrattive pericolosamente tentacolari, nonchè un attacco di panico dovuto ad un forte esaurimento nervoso da parte di un membro dell'equipaggio, che finisce per esporre a serio rischio non solo la missione spaziale, ma l'incolumità dell'intero gruppo di astronauti.
Film di fantascienza anticipatore ed altamente innovativo per l'epoca (fu diretto nel 1963, duecento anni prima esatti della sua futuristica ambientazione), Ikarie XB- godette di un grande successo e fu considerato per decenni uno dei migliori prodotti di fantascienza degli anni '60.
Curiosa la sua provenienza, produzione cecoslovacca di alto livello, ambiziosa ed anticipatrice, almeno in parte, di tematiche che saranno ampiamente trattate nei decenni avvenire, ma soprattutto emblematica metafora della condizione di un Est europeo che viaggia alla ricerca della libertà al pari degli astronauti, alla ricerca forsennata di un nuovo pianeta abitabile ove potersi insediare (pianeta bianco), rifuggendo il fascino misterioso ma pieno di incognite di un pianeta nero, in cui si intravede lo stampo dittatoriale di molte delle realtà governative dell'est europeo di quegli anni.
Di fatto il film è ancora oggi un classico, nonostante le ingenuità e le situazioni datate che possono indurre al sorriso (le capigliature fonate delle donne, che paiono annunciatrici Rai anni '60, certe enfasi da successo o alcune facili retoriche per quellepoca tuttavia nemmeno così facili o scontate) e si inserisce senz'altro tra i cult assoluti della storia della fantascinza al cinema.
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