Regia di Mario Imperoli vedi scheda film
Il titolo già promette tutto quello che c'è da vedere nel film; raro caso di massima onestà cinematografica, La ragazzina è ricordato essenzialmente quasi solo per un motivo accidentale: si tratta infatti dell'esordio su celluloide dell'appena maggiorenne Gloria Guida, già inserita in un ruolo da protagonista, già al centro di una vicenda morbosa ad alto tasso erotico e, soprattutto, già spogliata dalla prima all'ultima scena in modo da non lasciare davvero granchè all'immaginazione. Mario Imperoli è stato una mina vagante nel nostro cinema di genere; mestierante ispirato da una vena sexy (Mia moglie, un corpo per l'amore; Le dolci zie; Quella strana voglia di amare: tutti titoli suoi), merita di essere però menzionato come co-autore della sceneggiatura del piccolo capolavoro low-budget Quickly, spari e baci a colazione (Alberto Cavallone, 1971). La ragazzina è un lavoruccio in sintonia con i suoi tempi, che festeggia come meglio riesce l'abbassamento drastico dei limiti imposti fino a pochi anni prima dalla censura italica e intervalla le scene portanti di nudità e amplessi (piuttosto casti, va riconosciuto) con qualche dialogo qua e là che possa fungere da collante in grado di sostenere una qualche trama; il copione è una questione risolta a quattro mani dal regista e da Arpad DeRiso. Nel cast artistico, oltre alla Guida, sfodera le sue interessanti grazie anche Colette Descombes, leggermente più matura di età ma ancora piuttosto apprezzabile; nel cast tecnico invece l'unico nome degno di nota è quello di Nico Fidenco, autore di una colonna sonora francamente dimenticabile. 1,5/10.
L'insipida storia di un'adolescente, già parecchio piacente, che viene contesa fra innumerevoli coetanei e adulti; lei sceglie un uomo più maturo.
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