Regia di Mino Guerrini vedi scheda film
Nella prima scena un mendicante bastona un santo; passano pochi secondi e un chierichetto incendia il pulpito durante il sermone del prete: questo Vinella e Don Pezzotta, lungi dall'essere blasfemo, ha comunque dalla sua un umorismo irriverente e sopra le righe, che vive di un (e nel) suo piccolo mondo. Quello di Giorgio Bracardi, chiaramente, solo al comando dell'operazione: protagonista, autore del soggetto (sceneggiatura di Castellano & Pipolo, mica gli ultimi arrivati) e delle adeguatamente bizzarre musiche; una delle pecche essenziali del lavoro è la mancanza di una o più spalle, poichè il ruolo di Don Pezzotta (affidato al sempre bravo Armando Brancia) non è comicamente dotato della verve giusta per duettare con il protagonista e serve piuttosto per portare avanti la parte 'logica' della trama, mentre nei personaggi marginali non spicca nessuno, sono tutti utilizzati come sporadiche sagome attorno alle quali Bracardi si sbizzarrisce. Seconda e ultima pecca della pellicola, la regia poco solida di Guerrini, non esattamente una certezza dietro la macchina da presa; con un regista più dotato e un paio di comprimari comici, Vinella e Don Pezzotta sarebbe potuta anche divenire una commedia deliziosa. Perchè i momenti surreali non mancano e la comicità di Bracardi è capace di virare al lato buffo e infantile riuscendo a evitare i soliti facili espedienti da quattro soldi (tormentoni, oscenità gratuite, sesso...). Vinella è anzi una macchietta quasi chapliniana (con tutti i limiti del paragone, evidentemente esagerato), che se scade qua e là nel volgare (la gara di pernacchie, es.) sa comunque riuscire a non cavalcare l'effetto della volgarità, appunto grazie a questo sguardo bambinesco, da folle sanissimo, insito nel personaggio. Alcune trovate sono davvero godibili (il personaggio di Don Pentolino, la voce baritonale della perpetua), la moraletta finale un po' qualunquista va presa alla leggera: dato il contesto non si poteva certo chiedere di più o di meglio. 4,5/10.
L'orfano Vinella, che nessuna famiglia vuole, cresce con il parroco di un paesino, Don Pezzotta. Fra una scorribanda con gli amici e un sermone del prete, Vinella ormai adulto si ritrova a dover difendere da solo la parrocchia di Don Pezzotta dalle ruspe del comune, che hanno l'ordine di abbattere l'edificio. Troverà un alleato fuori dall'ordinario.
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