Regia di Dudley Murphy vedi scheda film
Prodotto da Visual Symphony Productions, questo film muto, naturalmente corredato da fonte musicale esterna, è una trasposizione appunto per immagini del famosissimo poema sinfonico Danza macabra op. 40 (1874) di Camille Saint-Saëns (1835-1921), in cui il punto d'incontro sta nella coreografia del ballerino russo A. Bolm (nel ruolo del Giovane). Il sinistro e seducente poema sinfonico di Saint-Saëns è a sua volta una più ampia e compiuta elaborazione di una sua chanson per voce e pianoforte del 1872 su testo (che mi pare di poco conto, almeno da questa traduzione) di Henri Cazalis (1840-1909):
Zig e zag e zag,
la Morte in cadenza
battendo col tallone una tomba,
e la notte è fonda;
dai tigli escono lamenti;
vagano nell'ombra
scheletri bianchi
correndo a balzi
sotto gli ampi sudari
Zig e zig e zag,
tutto s'agita,
senti risuonar le ossa
dei bianchi ballerini.
Ma pst! Improvvisamente
la genia si disperde.
Spingi, fuggi:
il gallo ha cantato.
Danza macabra suggella, in modo magari non geniale ma sicuramente piacevole e con affascinanti sovrimpressioni, il rapporto strettissimo, soprattutto in questo periodo, tra teatro (il balletto), musica e cinema sotto l'ala di un programma testuale implicito, una girandola di rimandi, collaborazioni e rielaborazioni concettuali e artistiche.
Dopo i dodici rintocchi sospesi e misteriosi della mezzanotte, il violino solista della Morte comincia a fare stridenti accordi a mo' di accordatura e dà inizio ad un sinistro e malinconico valzer che via via è elaborato contrappuntisticamente dall'orchestra, fino all'intervento quasi grottesco dello xilofono (naturalmente imitazione di ossa scricchiolanti). Nel film, circondati da oscure scenografie, abbiamo semplicemente la presenza di una coppia di amanti, un Giovane (A. Bolm) e una ragazza nei panni dell'Amore (R. Page) che subisce il richiamo della Morte (O. Howland). 7 1/2
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta