Don Ramiro, ricchissimo vedovo datosi alla deboscia, passa le giornate tra una sbornia e un'orgia. Nel frattempo i suoi familiari approfittano di lui: il fratello ozia a sue spese, la cognata, ipocondriaca, usa i soldi di Ramiro per pagarsi le medicine, il figlio sfascia e cambia una macchina dopo l'altra, e la figlia subisce la corte di un bellimbusto cacciatore di dote. A un certo punto, un altro fratello, medico, decide di mettere Ramiro di fronte alla dura realtà, secondo la quale, se va avanti così, dilapiderà in breve tempo tutto il patrimonio.
Un industriale duramente provato dalla morte della moglie sta dilapidando il capitale di famiglia. Il rimedio, architettato da un parente psichiatra, determinerà una serie di equivoci che potrebbero portare la firma di Eduardo Scarpetta, di uno Scarpetta, però, senza Totò.
'Lo scapestrato' - un termine idiomatico più calzante del letterale il grande teschio, segnalato nel bel libro di Alberto Farassino 'Tutto il cinema di Luis Bunuel' - è don Ramiro, protagonista di questo film messicano di Luis Bunuel. Egli, dopo la morte della moglie, vaga in perenne stato di ubriachezza tra la casa e l'ufficio, entrambi pieni di famigliari e lavoratori nullafacenti. A… leggi tutto
Fresco di acquisizione della cittadinanza messicana, Bunuel gira il suo secondo lungometraggio, dopo Gran casino del 1946; in seguito sosterrà di non aver licenziato un capolavoro, ma di aver comunque imparato molta tecnica realizzando questo film. Che, peraltro, ebbe anche un discreto successo di pubblico, lanciando la carriera del regista in terra centramericana. La star del film era… leggi tutto
'Lo scapestrato' - un termine idiomatico più calzante del letterale il grande teschio, segnalato nel bel libro di Alberto Farassino 'Tutto il cinema di Luis Bunuel' - è don Ramiro, protagonista di questo film messicano di Luis Bunuel. Egli, dopo la morte della moglie, vaga in perenne stato di ubriachezza tra la casa e l'ufficio, entrambi pieni di famigliari e lavoratori nullafacenti. A…
Fresco di acquisizione della cittadinanza messicana, Bunuel gira il suo secondo lungometraggio, dopo Gran casino del 1946; in seguito sosterrà di non aver licenziato un capolavoro, ma di aver comunque imparato molta tecnica realizzando questo film. Che, peraltro, ebbe anche un discreto successo di pubblico, lanciando la carriera del regista in terra centramericana. La star del film era…
I primi venti minuti sono buoni e sembrano preludere a un'anticipazione dell'Angelo sterminatore (1962), ma dopo un po' si comprende che questo è un film alimentare per il regista spagnolo. La trama è da commedia morale di stampo spagnoleggiante, dove tutti imparano la lezione dall'esperienza vissuta. Forse proprio per contrastare questo tipo di film con la facile moraletta…
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Un industriale duramente provato dalla morte della moglie sta dilapidando il capitale di famiglia. Il rimedio, architettato da un parente psichiatra, determinerà una serie di equivoci che potrebbero portare la firma di Eduardo Scarpetta, di uno Scarpetta, però, senza Totò.
commento di michel