Regia di Elena Bonelli vedi scheda film
Se il bello dell’America è il sogno, il brutto dell’Italia è che è senza speranza. Non proprio questo il messaggio di A sud di New York, piuttosto la sensazione che ti pervade sui suoi titoli di coda. Distribuzione strillata all’ultimo minuto, con tanto di autobus colorato in giro per Roma, per un film diretto da un’attrice (Elena Bonelli), recitato da cantanti, comici (Francesco Paolantoni, Franco Neri) e facce note al grande pubblico grazie ad Amici (gli attori insegnanti Fioretta Mari e Patrick Rossi Castaldi). Ennesima occasione per indire una petizione contro un uso infelice della voce narrante, che qui spiega tutto e introduce la storia di Jenny, un sogno infranto e la Mafia alle calcagna, e di Carmelina, che vive a Callalessa e condivide col suo Marco la passione per la musica. In mancanza di storia (o meglio, in presenza di un casto cinepanettone su Cenerentola), si alza il volume della colonna sonora, canzoni firmate da Luca Napolitano (scoperto proprio da Amici), nella speranza di stordire lo spettatore. Serve a poco, così come le battute, affidate a un facile incrocio tra inglese e italiano, come le gag, i travestimenti, gli scambi di persona. Inutile anche l’entusiasmo, un tendere al pensiero positivo a tutti i costi, un certo buonumore. Così forzato da risultare fuori luogo e fuori misura.
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