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Ventimila sterline per Amanda

Regia di Bryan Forbes vedi scheda film

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La recensione su Ventimila sterline per Amanda

di Baliverna
8 stelle

Una coppia piena di tensioni e nevrosi vuole dare una svolta ad un'esistenza grama e grigia rapendo una bambina dell'alta società e chiedendo un riscatto di £ 25.000 (e non ventimila).

Sciocco titolo italiano per questo interessante film inglese, che comincia come un film di fantasmi e sedute spiritiche, ma presto diventa una pellicola su un coppia piuttosto inquietante che rapisce una bambina.
L'atmosfera è rarefatta, silenziosa, e leggermente onirica. Tuttavia, l'azione drammatica che presto si delinea è coinvolgente, e il film è teso nonostante la sua apparenza statica.
Al centro di esso troviamo - più che la storia di un rapimento - una coppia malata di nevrosi, distorsioni sentimentali, e scompenso tra le parti. La sceneggiatura porta avanti uno studio su questi due caratteri per tutto il corso dell'opera. Lui (Richard Attenborough) è una persona fondamentalmente assennata, ma debole di carattere e pavido; è completamente succube della moglie, personalità dominatrice e ricattatrice. La sua tragedia è che sente bisgno di lei, e che asseconda questo desiderio; è incapace di dirle di no, e di strapparla fuori dal suo mondo immaginario e malato. Finisce quindi per stare al gioco della moglie, e a compiere tante azioni che sa essere sbagliate. Sta male, ma le fa ugualmente. Il dipendere così dalla donna e lo stesso essere incapce di vivere senza di lei traggono evidentemente origine da qualche forte scompenso o distorsione sentimentale che si porta dentro. Solo per una volta, come per incanto, trova la forza di darle un salutare schiaffone morale, cercando di lacerare il velo di menzogna e la gabbia di autoinganno in cui lei vive. E' però solo una fiammata di coraggio passeggera, e presto si riadagia nella sua acquiescenza.
Lei, dall'altro canto, è una donna incapace di affrontare i fatti dolorosi della vita; preferisce autoconvincersi che non sono veri, e che le cose stanno altrimenti. Questo reiterato esercizio le fa perdere il bene della ragione, e traballare sull'orlo del baratro della pazzia, con sempre meno resistenza. Lei cerca un uomo da ridurre in schiavitù e prono ad ogni suo capirccio; lui prova una misteriosa attrazione per una donna che lo metta sotto i piedi. La coppia potrebbe sembrare ben assortita, se una tale situazione non conducesse nella realtà ad un'inevitabile e dolorosa resa dei conti.
Quanto alla relatà delle sedute spiritiche, il film va a pescare nella moda che iniziava a diffondersi negli anni '60, e che accalappiava soprattutto donne dell'alta società, annoiate e smaniose di qualcosa di nuovo. Il film si ferma sulla constatazione e sulla condanna del fenomeno, senza entrare nel merito dei fenomeni che accadono (o forse addirittura negandoli indirettamente).
Molto bravi i due protagonisti, Richard Attenborrow e Kim Stanley, estremamente calati nelle rispettive parti, ma lavorano bene anche gli altri. Forbes dirige con polso, senza fretta, riuscendo a dare al film la sua particolare atmosfera. E' un'opera caduta ingiustamente nel dimenticatoio, ma che ha tutte le carte per piacere ancora. La trama è imprevedibile.

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