Regia di Luigi Comencini vedi scheda film
Nino Taranto ha una moglie troppo bella (Sylva Koscina) e teme che i propri avanzamenti di carriera dipendano da lei; Franco Fabrizi ha una moglie giustificatamente gelosa (Dorian Gray), spalleggiata dalla terribile suocera; Renato Salvatori ha una moglie totalmente fiduciosa in lui (Giorgia Moll); Mario Carotenuto, una moglie bigotta (Pupella Maggio) che esercita una funzione castratrice nei confronti del figlio. Godibilissima commedia di costume, che registra con brio i mutamenti in atto in una società che si avvia verso il benessere. Si parla di corna dall’inizio alla fine, ma non si consuma un solo adulterio: eppure ci si arriva vicini varie volte, per scommessa o per caso, e forse rimane qualche rimpianto; alla fine tutti i personaggi sono un po’ cambiati: qualcuno è stato rassicurato sui suoi timori, qualcun altro ha dovuto rivedere le sue certezze, tutti si sono più o meno riassestati su nuovi equilibri. Domenico Modugno canta la canzone del titolo, ma la vera colonna sonora è Come prima di Dallara, che Fabrizi, bloccato in ascensore con una pistola in mano e una biondona accanto, è costretto a fischiettare per dimostrare alla moglie in ascolto che non sta baciando: una scena di deliziosa assurdità.
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