La macchina da presa e la voce narrante (Colin Cantlie) accompagnano lo spettatore in un museo. Partendo dai particolari dei misteriosi quadri esposti (dello stesso regista Peter Greenaway) usati come mappe e seguendo le rotte degli uccelli, inizia un viaggio immaginario verso una destinazione mitica chiamata H.
I mondi greenawayani si fanno sempre più complessi, i livelli di rappresentazione/immaginazione si stratificano, uno spazio circoscritto diventa capace, tramite la mente e un cineocchio, di aprire varchi e viaggi quasi allucinati, generati e vanamente e fallacemente "dominati" dai tentativi della ragione e dalle sue organizzazioni per l'orientamento.
In A Walk Through H entriamo in… leggi tutto
I mondi greenawayani si fanno sempre più complessi, i livelli di rappresentazione/immaginazione si stratificano, uno spazio circoscritto diventa capace, tramite la mente e un cineocchio, di aprire varchi e viaggi quasi allucinati, generati e vanamente e fallacemente "dominati" dai tentativi della ragione e dalle sue organizzazioni per l'orientamento.
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