Regia di Giovanna Gagliardo vedi scheda film
Un film documento, che attraverso le testimonianze e le teche Rai ha costruito un percorso che inizia con le prime stragi fino alle ultime legate agli anni di piombo del nostro paese, quindi brigate rosse e nere, ma con il risultato che la giustizia non ha mai appurato chi fossero i responsabili, e quindi dei misteri e dell'ingiustizia che hanno ucciso, ferito e resi invalidi parte della nostra popolazione, provocando un senso di ingiustizia, perché viene a mancare l'ufficialità delle sentenze, di cui noi tutti, forse, conosciamo le realtà, ma come avviene, forse, solo nel nostro paese, la barca viene costretta ad andare lo stesso, canzone di Orietta Berti permettendo. La regista ha fatto solo un lavoro di commissione, su incarico delle associazione che sono nate per le stragi, ma quello che più rimane in mente sono le testimonianze delle vittime stesse, quelle non uccise, e quelle dei parenti. Il percorso del film non è cronologico, ma quasi a ritroso , il commento musicale è legato alla canzone di Francesco De Gregori, che inizialmente è cantata dall'autore, ma che poi è in versione strumentale ideata da Gialuca Podio
Una puntuale visione delle stragi che hanno afflitto il nostro paese negli anni di piombo
Una regista indipendente, che ha fatto nelo cinema solo cose a lei congeniali
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