Regia di Andrzej Wajda vedi scheda film
Primo lungometraggio di Andrzej Wajda. In una Polonia divisa tra tradizione cattolica e fermenti marxisti, il ventenne Stach ed i suoi compagni affrontano la situazione bellica condividendo la miseria materiale degli adulti, ma non il loro idealismo, aggressivo, ma ormai stanco, pieno di dogmatismo e di sterile strategia militare. Nei giovani, invece, per i quali la posta in gioco è un futuro ancora tutto da scoprire, l’animo si accende del classico slancio romantico del combattente, infiammato dall’appassionante dilemma tra la necessità di sopravvivere e il desiderio di lottare. A guidare le loro azioni sono un odio ed un amore ancora acerbi, e quindi puri, perché esenti dai vizi della politica. Le loro ambizioni non sono rivolte alla realizzazione personale, bensì ad assicurare, a tutto un popolo, ed, in particolare, ai loro coetanei, un avvenire di pace e prosperità. Questo sogno collettivo, carico della retorica della buona fede, sostituisce, nei periodi di crisi, quei fenomeni di massificazione (a contenuto ideologico, o semplicemente modaiolo) che, nei periodi di benessere, forniscono agli adolescenti un facile punto di riferimento ed un immediato strumento di identificazione. La gioventù, in ogni epoca, attraversa infatti la storia come un’entità unitaria, ossia come una generazione, che istintivamente si raggruppa, per segnare, in maniera il più possibile netta e compatta, la cruciale linea di confine tra il passato e il presente. Anche in questo film, la compagnia degli amici di Stach rappresenta il fronte del nuovo, che supera le differenze interne ed i diversi casi individuali per procedere insieme verso il comune obiettivo di libertà. Emblematica, da questo punto di vista, è la scena finale, che mostra la speranza di tutti vincente sul dolore del singolo.
Lo stile di Wajda rimanda ai canoni del cinema sovietico, mescolando ideologia e melodramma, ed alternando momenti tragici e parentesi comiche. Fa eccezione la memorabile sequenza dell’inseguimento di Jasio da parte dei nazisti, che presenta un’articolazione ritmica, perfettamente bilanciata tra spettacolarità e suspense, degna dei migliori action movies hollywoodiani.
Su Cinerepublic la recensione corredata di immagini:
http://cinerepublic.film.tv.it/pokolenie-1955-di-andrzej-wajda/1800/
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