Regia di Adrian Shergold vedi scheda film
Albert Pierrepoint (1905-1992), ovvero: il più “prolifico” boia di Sua Maestà Britannica. Uno straordinario Timothy Spall impersona un uomo che, dopo anni vissuti nel perfetto distacco professionale, si ritrova infine emotivamente coinvolto nelle tragedie umane di cui è artefice e protagonista, al punto di dover rassegnare le dimissioni. Figlio “d’arte” (suo padre e suo zio avevano svolto, in precedenza, le stesse funzioni), Albert si distingue subito per la matematica precisione con cui prepara le impiccagioni, garantendo al condannato (di cui valuta preliminarmente il peso, la statura e la costituzione fisica) la morte istantanea. Per questa sua capacità, nel 1945 è chiamato dal generale Montgomery in Germania per giustiziare gli aguzzini del lager di Bergen-Belsen, incarico che gli procurerà, in patria e nel resto d’Europa, la fama di eroe.
Sullo sfondo rimane la sua vita privata, il matrimonio con Annie Fletcher, e la loro attività commerciale, prima da commessi, poi da proprietari di un pub.
Il film di Adrian Shergold merita di essere segnalato per il realismo, privo di retorica, di compiacimento e di paternalismo, con cui affronta una tema “forte”, pur senza mai glissare sui particolari, né concedere allo spettatore alcuno sconto. Nonostante il carattere completamente esplicito della narrazione – nel film assistiamo a numerose esecuzioni – la regia impedisce, all’orrore, di investire il lato estetico, mantenendolo entro gli asciutti confini della dimensione puramente morale e lasciando quindi, ad ognuno di noi, la piena di libertà di riflettere e giudicare.
Su Cinerepublic la recensione corredata di immagini:
http://cinerepublic.film.tv.it/pierrepoint-2005-di-adrian-shergold/1272/
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