Regia di Peter Joseph vedi scheda film
L'operazione Zeitgeist non mi ha convinto, a dispetto della bontà di molte delle sue argomentazioni. Nella prima parte, si parla delle origini del Cristianesimo, per affermare che la figura del Cristo è basata su mitologie precristiane, egizie, persiane, indiane e così via, per poi giungere ad affermare che Gesù non è mai esistito, neanche come figura storica.
Di colpo, si passa poi a parlare degli attentati dell'11 settembre 2001 e delle successive guerre decise dagli USA in Afghanistan e in Iraq. L'elemento di congiunzione sarebbe George W. Bush e lo scenario prefigurato dagli autori quello della teoria del complotto. In sostanza, gli attentati del 2001 sarebbero stati preordinati da una manica di potentissimi criminali, in una sorta di riproposizione in grande stile della nostrana strategia della tensione. A capo di questa cricca ci sarebbe stato un presidente invasato, convinto di essere investito di una missione affidatagli da Dio e da suo figlio Gesù.
La conclusione del film è affidata alle parole del celebre film Quinto potere, quando l'anchorman televisivo interpretato da Peter Finch invita i telespettatori a svegliarsi e a non farsi più infinocchiare dalle presunte verità raccontate dai mezzi d'informazione. In attesa di vedere il secondo capitolo di Zeitgeist, direi che l'opera è sicuramente consigliata ai fan di Beppe Grillo.
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