Regia di Roy Ward Baker vedi scheda film
Primo capitolo della trilogia dei Karnstein abbastanza suggestivo e ricco di tensione psicologica ambientato in un contesto soft-erotico lesbo. E' Marcilla la protagonista ed anche il personaggio più interessante della storia perchè si presenta come una donna bella e misteriosa che non lascia subito capire di essere una vampira. Vive in una casa insieme a due donne che sono madre e figlia e diventa amante tenebrosa di entrambe, anche se la figlia è una ragazza dolce e non propensa a fare del male al prossimo. In realtà neppure Marcilla è veramente cattiva, ma è più che altro schiava della sua dipendenza dal sangue e dal mondo al quale appartiene. E' un demonio bellissimo ed incantatore che riesce a sedurre chiunque voglia.
Il film comunque non si limita a cogliere, come possono pensare in molti, soltanto l'aspetto erotico del vampirismo, ma anche quello della sua natura morbosa, fatta di una schiavitù eterna liberabile forse, ma solo forse, dalla morte e che sprigionando un certo fascino nonostante tutto, può apparire vantaggiosa ed irresistibile agli occhi di quelle donne che inconsciamente desiderano rimanere belle e giovani per sempre.
Bravissima, sensuale ed intensa Ingrid Pitt nel ruolo di Marcilla e come al solito ottimo ed incisivo Peter Cushing nel ruolo dell'elemento puro della trama, ossia l'eroe buono ed audace che farà trionfare il bene sul male come accade in tutti i film della Hammer, anche se la differenza o la novità questa volta consiste nell'esser di fronte all'anima di una vampira che non trova la sua pace neppure nella morte e che per questo nei capitoli successivi, si reincarnerà in altre fanciulle bellissime quanto pericolose.
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