Regia di Tommy Lee Jones vedi scheda film
Dopo un cinema di esterni e paesaggio di Albert Serra, ecco subito il suo opposto, perche' il cinema bello non ha una formula o una ricetta predefinita: eccoci nella asfissiante claustrofobia di un piccolo appartamento popolare che ospita due uomini che si sono appena conosciuti: un nero ex galeotto, il padrone di casa, con un passato controverso fatto di omicidi, alcolismo, brutalita', ora redento e assiduo osservatore della regola religiosa e della Sacra Bibbia; e poi il suo ospite, un professore bianco stanco di vivere che il nero ha appena salvato dal tentativo di suicidio sotto le ruote del Sunset Limited, il treno della sera.
Tra di loro una lunga contesa verbale, con il nero che rinchiude letteralmente in casa il disperato nel tentativo. sempre piu' vano, di farlo desistere dalle sue tetre intenzioni suicide. E prega anche che il suo Dio gli dia le parole giuste ed adeguate per convincere l'altro a rinunciare ai suoi propositi. Ma il professore ha il dono della dialettica, e con le sue frasi seducenti ammalia il suo salvatore, che prende ironicamente appunti delle frasi migliori del suo colto interlocutore. L'unita' di luogo non compromette, ma anzi impreziosisce, arricchisce la tensione e il ritmo. Tommy Lee Jones, alla sua terza regia dopo il notevole adattamento da Arriaga de Le tre sepolture, affronta con mirabile professionalita' l'opera omonima del grande scrittore Corman Mc Carthy regalandoci una trasposizione fedelissima al bel testo letterario, ma non per questo senza rinunciare ad un suo carattere di regia, che bilancia alla perfezione efficaci inquadrature dei due meravigliosi interpreti, davvero straordinari; due volti sofferti, scavati, ispirati, perfetti ognuno per il proprio ruolo.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta