La recensione su Paul

di Immorale

8 stelle

Una coppia di “nerds” inglesi, in visita negli sconfinati Stati Uniti centrali per una convention di fantascienza e per visitare i luoghi storici degli avvistamenti U.F.O., vivrà un’avventura spaziale…

Un lavoro divertente quello di Mottola, il quale, pur ripercorrendo (o omaggiando) trame già note della filmografia classica e non, ovvero un viaggio “on the road…with alien on board”, riesce a riproporle cinematograficamente con rara freschezza. Complice, probabilmente, la scrittura a quattro mani dei convincenti Simon Pegg e Nick Frost, forse molto più che autobiografica. La coppia, dopo i fasti di “Shaun of the Dead” e “Hot Fuzz”, entrambi di Wright, ha raggiunto un affiatamento invidiabile, che traspare da ogni scambio di battute, seppur normalizzato e meno spontaneo rispetto al passato, orientato verso un atteggiamento più rassicurante, stile commedia per famiglie, seppur con qualche cattiveria verso le assurdità dell’”American Way of life and thinking” (i due sono inglesi). Non mancano, infatti, momenti realmente spassosi e trovate che strappano ampi sorrisi, come l’incontro/scontro tra l’alieno e gli integralisti cattolici convinti assertori delle teorie creazioniste. Traspare, poi, un evidente omaggio ad un immaginario collettivo ben radicato in più di una generazione di cultori della fantascienza..e oltre. Il regista riesce a mantenere alta l’attenzione dello spettatore per tutta la durata della pellicola, con pochi momenti morti, ed a gestire con garbo gli spiritosi cameo della cattivissima Sigourney Weaver (nel finale) e del partecipe Steven Spielberg (che ha prestato solo la voce “radiofonica” nella versione originale). Molto divertenti, nella versione blu-ray, le papere degli attori tutti, colti da un riso irrefrenabile nel recitare gli assurdi titoli dei libri del “mitico” scrittore Adam Shadowchild.