Regia di John Whitesell vedi scheda film
È singolare una commedia sul corpo di un comico che si dissolve. Martin Lawrence è infatti spesso presente ma è il figlio (interpretato da Brandon T. Jackson) che prima lo sovrasta e poi gli ruba la scena. Se si eliminasse del tutto il suo personaggio dal film, Big Mama. Tale padre tale figlio potrebbe essere quasi una parodia di Saranno famosi. Con il protagonista, inconsistente spettro invadente, entrano in gioco la commedia poliziesca, il doppio, il travestimento, coreografie musical che potrebbero essere quasi dei videoclip a sé. Se già Big Mama nel 2000 mostrava di avere il fiato corto, questo terzo episodio (diretto, come il precedente FBI Operazione Tata, da John Whitesell) conferma l’inefficacia, o meglio l’inutilità di una formula logora. Se si mette a confronto il trasformismo di questa “trilogia” con quello di Il professore matto e La famiglia del professore matto il risultato è impietoso. Lì Eddie Murphy era autentica figura mutante. Qui Martin Lawrence è invece “rassicurante” nell’essere sempre più uguale a se stesso. Anzi: non sembra neanche cambiare col tempo perché pare di rivedere il primo Big Mama, con lui che si traveste da donna per svolgere le sue indagini in incognito. Con dentro squarci rap, mimica esagitata e ignobili furti, dalla seduzione nascosta di Tootsie agli scatti di energia pura di Flashdance, vortice che produce solo il nulla.
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